CAPITOLO V - OPENSOURCE E COPYLEFT NELLE OPERE NON SOFTWARE: 6. COPYLEFT E OPERE DI COMPILAZIONE (ENCICLOPEDIE, DIZIONARI, BANCHE DATI)

Un altro ambito decisamente congeniale all’applicazione dei criteri di copyleft è quello delle opere di compilazione, così come le abbiamo definite nel capitolo precedente inquadrandole trasversalmente nelle categorie delle banche dati e delle opere multimediali. Si sono già avuti molti esempi di opere di questo tipo con permesso di copia e soprattutto permesso di modifica, caratteristica che in questo caso si fa particolarmente pregnante: infatti il successo di questo paradigma di tutela dipende proprio dalla continua necessità di aggiornamento che tali opere presentano e che viene perfettamente soddisfatta dalla filosofia Opensource.

Mettere a disposizione del pubblico una banca dati liberamente aggiornabile da chiunque (con tutte le opportune cautele,s’intende) fa sì che la stessa sia incomparabilmente completa, sempre aggiornata e funzionale alle esigenze di ricerca; inoltre non verrebbe intaccato quel già citato “nucleo dell’opera da cui esigere il requisito della creatività” , stando esso non nei contenuti quanto piuttosto nel criterio di strutturazione dell’opera.

Un esempio lampante di opera di compilazione telematica, multimediale, dinamica 240 e ‘open source’ (in questo caso possiamo riprendere questa espressione) è l’enciclopedia ‘libera’ che fa capo al sito Internet w w w . w i k i p e d i a . o r g . La home-page della versione italiana del sito (http://it.wikipedia.org/) c’è un breve testo di presentazione del progetto che ne delinea le caratteristiche: “Wikipedia è un progetto internazionale per creare con il contributo di tutti un’enciclopedia multilingue completa ed accurata.” Il progetto è nato nel 2001 e attualmente la versione in lingua inglese (http://en.wikipedia.com) è arrivata ad avere più di 170 mila articoli. Gli articoli, i saggi e le semplici definizioni che derivano dal contributo degli utenti e che vanno così a formare l’immensa e versatile enciclopedia sono catalogati per argomenti o in ordine cronologico e comunque ritrovabili per mezzo di un apposito ‘motore di ricerca’; ci sono anche alcune sezioni monografiche dedicate per esempio alle biografie, all’attualità, agli anniversari storici. Il sito rimanda ovviamente a tutte le versioni in lingue diverse fra cui se ne contano quasi quaranta (curiose le sezioni nei linguaggi convenzionali Esperanto e Interlingua). Si spiega inoltre come poter contribuire alla realizzazione dell’opera con una dettagliata procedura di ‘upload’ 241 e come segnalare eventuali articoli diventati obsoleti oppure redatti con un’ottica poco obbiettiva: è infatti norma etica del progetto il cosiddetto ‘Neutral Point of View’ (NPOV) 242 , cioè ‘Punto di vista neutrale’ nella stesura e pubblicazione dei vari articoli. Per quanto riguarda la nostra analisi giuridica, bisogna rilevare che lo stesso testo di presentazione in home-page chiarisce preventivamente che tutto il materiale compreso in Wikipedia è e dev’essere rilasciato sotto la licenza GNU FDL, la quale, trattandosi prevalentemente di documentazione tecnico-scientifica, risulta la scelta più opportuna.

Un’altra iniziativa simile, ma di minori proporzioni, anche perché rivolta solo all’ambito italiano, è quello del Progetto Dizionario Libero attivato dall’Associazione Software Libero (AsSoLi) 243 . Anche in questo caso il confine fra software e documentazione è molto sottile dato che un buon numero di vocaboli con le rispettive traduzioni e spiegazioni è la base necessaria per realizzare le versioni italiane dei vari software liberi in circolazione (primi fra tutti gli editor di testi come ad esempio ‘OpenOffice’ ed ‘Emacs’); e nello stesso tempo la AsSoLi vuole cogliere l’occasione per poter creare, alla stregua di Wikipedia, una sterminata banca dati di definizioni continuamente aggiornabili.

Nella pagina web dedicata al progetto si legge: “Il cuore del progetto è quello di arrivare prima a definire e poi a realizzare una classificazione completa dei lemmi della lingua italiana, che tenga conto anche delle regole grammaticali e sintattiche, e che sia strutturata in maniera flessibile, modulare ed espandibile. In questo modo sarà possibile da una parte generare automaticamente un vocabolario (per l'uso da parte dei correttori ortografici), e dall'altra avere una struttura che permetta, aggiungendo ulteriori informazioni, di realizzare un dizionario, una raccolta di sinonimi e contrari, o un vocabolario italiano/altra lingua.” Il dizionario, ideato da circa un anno, è tuttavia ancora in una fase embrionale e non se ne possono ancora cogliere gli sviluppi concreti. Ad ogni modo, le licenze contemplate sono la GPL, la LGPL e la FDL, ovvero il set completo delle licenze del Progetto GNU: non a caso la AsSoLi è il principale referente italiano per la Free Software Foundation. Ad ogni modo, nella categoria delle opere di compilazione realizzate sotto licenza copyleft potremmo anche inserire il già citato progetto PLoS se lo si considera alla stregua di una raccolta enciclopedica di saggi o di un massimario giurisprudenziale, quindi come una vera e propria banca dati.




Open Source e opere non software:

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