CAPITOLO VI - IMPLICAZIONI GIURIDICHE E PROSPETTIVE DEL FENOMENO COPYLEFT: 4.4. COPYLEFT E LIBERE UTILIZZAZIONI

Un altro aspetto del diritto d’autore che presenta alcune occasioni di contatto con il fenomeno copyleft e che merita una seppur breve trattazione è quello delle libere utilizzazioni. Per libere utilizzazioni, espressione corrispondente all’anglosassone ‘fair use’, si intendono alcuni specifici e ben delineati casi eccezionali ai quali non può applicarsi la tutela d’autore, poiché questa risulterebbe inopportuna e contraria agli scopi di promozione della cultura nell’interesse della collettività. In questi casi, presi in considerazione dagli artt. 65 ss. l.a., l’opera può essere utilizzata liberamente senza alcuna limitazione derivante dai diritti esclusivi dell’autore.

Tale istituto, essendo di carattere eccezionale, è sempre stato sottoposto ad un’interpretazione di tipo restrittivo. Tuttavia negli ultimi anni si è via via cercato di adattare il campo d’influenza del fair use alle nuove possibilità di acquisizione delle opere offerte dalle nuove tecnologie; ci si riferisce ai più comuni casi di realizzazione di copie non autorizzate delle opere a scopi didattici e accademici, di diffusione della cultura a livello volontaristico e noprofit, oppure a semplice uso privato e casalingo: in pratica le opere letterarie realizzate per mezzo di fotocopia e quelle musicali o audiovisive realizzate per mezzo degli impianti audio-video casalinghi.

L’avvento del modello di distribuzione del copyleft, a livello per così dire formale, non incide sull’istituto delle libere utilizzazioni. Le licenze copyleft disciplinano, pur con permissività, l’utilizzo dell’opera, che però non può andare oltre quanto espressamente previsto; nei casi coperti da fair use, però l’utilizzo dell’opera rimane disciplinato dall’apposita normativa e l’utilizzo resta libero anche rispetto a quei diritti che la licenza non concede. Il riferimento al fair use contenuto nelle licenze Creative Commons (in versione sintetica) è piuttosto eloquente: “Il diritto di fair use e altri diritti non sono in nessun modo influenzati da quanto qui riportato.” Al di là dell’aspetto meramente formale, il nuovo paradigma di comunicazione del copyleft incide in via indiretta sui principi posti a fondamento delle libere utilizzazioni, dato che, in teoria, tutto il sistema di distribuzione copyleft, quando svolto a livello telematico verso i singoli utenti, può essere inteso come sottoposto a regime di fair use. Alcune licenze prevedono il divieto di fare usi commerciali delle opere e quindi queste opere rimarranno per definizione in un ambito no-profit; e in generale gran parte del sistema di distribuzione copyleft si basa sull’uso personale e privato dell’opera; e ancora tutte le opere di documentazione informatica e scientifica (ad esempio i progetti Wikipedia e PLoS) nascono con innati scopi didattici e di ricerca.

Il principio etico che regge il fenomeno culturale del copyleft è lo stesso che giustifica in gran parte dei casi il diritto di libera utilizzazione, ovvero la concreta promozione della diffusione delle idee e delle conoscenze. Solo che nel diritto d’autore tradizionale tale principio rappresenta l’eccezione, mentre nel modello di copyleft rappresenta la regola, anzi lo scopo primario.



Open Source e opere non software:

Nessun commento:

Posta un commento