CAPITOLO IV DALL’AMBITO SOFTWARE A QUELLO NON SOFTWARE: 4. NUOVE TIPOLOGIE DI OPERE
La dottrina del diritto d’autore tradizionale ha cercato il più possibile
di conservare una certa attualità e coerenza con gli sviluppi del mondo digitale e, laddove non era sufficiente
l’applicazione in via interpretativa dei principi generali, si è impegnata nel tentativo di isolare e definire
alcune nuove categorie di opere, alle quali fosse quindi riservato un trattamento specifico. Secondo una
dinamica storica unanimemente condivisa, possiamo suddividere le categorie di opere contemplate dal
diritto d’autore in tre generazioni: la prima è quella più classica (cui abbiamo già fatto cenno ) delle opere
legate al mondo della stampa cartacea, delle arti figurative e del teatro musicale e di prosa; la seconda
generazione è legata ai nuovi metodi di rappresentazione della realtà comparsi tra il 1800 e il 1900 e
comprende le opere fotografiche, cinematografiche e fonografiche; la terza generazione riguarda invece le
opere figlie della tecnologia informatica e sono principalmente il software, le banche dati e le cosiddette
opere multimediali.
Alla tutela del software abbiamo già dedicato gran parte del capitolo precedente; quindi ci
soffermeremo ora brevemente sulle altre due definizioni appartenenti a questa terza generazione, che sono
poi quelle che maggiormente incontreremo nel prossimo capitolo.
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