CAPITOLO I - PREMESSE CONCETTUALI: 2.3. RISVOLTI ETICI O POLITICI?
Giunti a questo punto, mi sembra infine corretto chiarire la
posizione da cui è stata concepita questa tesi: una posizione del tutto neutrale, da spettatore incuriosito
inizialmente e da analista e commentatore man mano che la ricerca si faceva più approfondita. Tale
precisazione è solo all’apparenza pleonastica, dato che gran parte del materiale raccolto è caratterizzato
da una forte connotazione ideologica; è denso di richiami all’etica e di invettive contro la politica di
gestione del software attuata negli ultimi decenni sia dalle grandi imprese del settore (responsabili di
aver abusato dei loro diritti di tutela a scapito degli interessi degli utenti); sia dai governi dei paesi più
industrializzati (responsabili di aver assecondato le manovre delle lobbies imprenditoriali).
Com’è facilmente intuibile, si tratta di questioni di estrema delicatezza che non possono essere
quindi esplicate dignitosamente in questa sede; oltretutto una loro trattazione poco oculata non farebbe
altro che offuscare i lineamenti del fenomeno che veramente mi interessa metter in luce. Cercherò
dunque di mantenere una certa “diplomazia”, pur esponendo le varie correnti di pensiero in materia
(anche quelle più drastiche) e non mancando, ove necessario, di esporre i miei personali punti di vista.
Come avvertenza, in ultimo, sottolineo che eventuali nomi di aziende (realmente esistenti)
ritrovabili nel testo, saranno citati a titolo puramente esemplificativo; idem per gli stati e le politiche
attuate in materia dai loro governi. Il mio compito non è tanto affibbiare l’etichetta di “diavolo” o di
“acqua santa” a chicchessia, quanto piuttosto di evidenziare i pro e i contro delle scelte compiute.
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